22 Dic Come rendere più forte la coppia
Ben trovati Ladies & Gentlemen, oggi analizzeremo come rendere più forte la coppia e, quali benefici può portare ciò.
In merito trovo rilevante partire da quello che ritengo uno dei valori fondamentali di ogni persona, ossia la famiglia. Questa, vista in un’ottica di squadra, condurrà sicuramente nella stessa direzione tutti i suoi componenti.
Esponiamo dunque, i motivi per cui, nella quotidianità, collaborare dovrebbe essere normale.
La coppia: vita giornaliera
Rientra nel ruolo di ogni persona fare in modo che il partner non subisca da solo il carico della famiglia che si è costruita insieme.
E’ d’uopo ricordare che la casa racchiude in sé molti significati psicologici ed emotivi. Essa è il posto in cui si costruisce la storia fra due persone: ossia il cuore della coppia.
Intesa in questo senso, la collaborazione domestica è un gesto d’amore che ciascuno fa nei confronti dell’altro, in cui non ci sono limiti o compiti ben definiti.
Ogni buon gentleman, compatibilmente con i propri impegni lavorativi, sa come dare una mano per alleviare la propria donna.
Supponendo che a cucinare ed a lavare i piatti solitamente è lei, un aiuto per apparecchiare e sparecchiare la tavola, sarà sicuramente ben accetto.
Non trascuriamo l’importanza di semplici gesti (come rifare il letto o non lasciare i propri abiti sparsi per casa) possano alleviare la nostra donna.
Va da sé che nelle coppie in cui la gestione familiare è condivisa, i coniugi sono più sereni e l’intesa sessuale ne giova. Credo che ogni donna sia felice nel ricevere un aiuto perché, grazie a questo, si sentirà meno stanca ed accoglierà più volentieri il marito sotto le lenzuola.
Benché ci siano mariti che aiutino in casa, talune donne vogliono fare tutto da sé, ed accettano malvolentieri l’aiuto lamentandosi in continuazione. In questi casi si dovrebbero accantonare atteggiamenti dominanti ed iniziare a concepire i compiti domestici come un lavoro di squadra.
La coppia: i figli
Capitolo a parte merita, senza dubbio, la collaborazione da parte dei figli.
Partirei da due concetti fondamentali che mi sono stati insegnati ed ho rivisto in svariate situazioni nella vita: ossia “abitudine e responsabilità”.
Troppo spesso, per eccesso di protezione e bontà, si tende a servire e riverire i propri figli sin da piccoli, facendo crescere in loro la cattiva abitudine che tutto sia dovuto. Sostituendoci a loro e trattandoli come se fossero sempre piccoli, corriamo il serio rischio di creare “dei mostri”, incapaci di crescere, diventare autonomi ed assumersi le proprie responsabilità. Sono dell’avviso che si dovrebbe insegnare loro il valore del rispetto, a partire dalle piccole cose, a guisa che da grandi si ricordino cosa hanno fatto per essi i propri genitori.
Cibarsi, noncuranti delle briciole che cadono o non cambiarsi all’ingresso le scarpe bagnate per la pioggia, per esempio, sono mancanze di rispetto che gli adulti devono far comprendere ai figli.
State tranquilli che, dicendo loro di spazzare il pavimento o ripulirlo dal fango che hanno portato, la prossima volta faranno più attenzione.
Insegnando loro l’importanza di rifarsi il letto da soli prima di uscire di casa o riordinare i giocattoli dopo averci giocato, contribuirà a farli diventare autonomi e maturi.
Chiaramente c’è un’età giusta per ogni cosa – non si può certo chiedere ad un bimbo di 20 mesi di spazzare in cucina – ma, usare la tecnica del lavoro di casa come un gioco, li farà divertire ed abituare ad essere responsabili.
Così facendo i genitori potranno contare su di essi, si stresseranno di meno e, di conseguenza, in casa si respirerà un’aria più serena. Unito a questo, il mondo vi ringrazierà per aver fatto crescere persone che potranno fare la differenza ed un giorno tramandare valori di cui potranno essere fieri.
Con queste premesse alla domanda: “Dove risiede la forza di un uomo? Beh è chiaro, nella famiglia”.
Spero di esser stato esaustivo su come rendere più forte la coppia così come lo sono stato su cosa fare per essere un gentleman.
Qualora vogliate dire la vostra, non esitate a farmelo sapere nei commenti sottostanti.
“La cavalleria non è morta…non ancora!”
Giuseppe Gimondo
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